Enteropatie croniche nel cane: come riconoscerle?
Le enteropatie croniche sono tutte quelle le malattie intestinali infiammatorie che perdurano nel tempo, per mesi o anni, in modo continuativo o intermittente. Sono caratterizzate fondamentalmente dalla diarrea, che può presentarsi con o senza vomito.
Prima di parlare della loro classificazione mi preme sottolineare che la diarrea non si manifesta soltanto con la diminuzione della consistenza delle feci, ma può anche presentarsi con l’aumento della frequenza nella deposizione.
Quali sono i sintomi delle enteropatie croniche nel cane?
Oltre il vomito e la diarrea possono manifestarsi:
· rumori intestinali
· flatulenza
· presenza di sangue, con o senza muco, nelle feci
Da non sottovalutare anche le alterazioni dei normali comportamenti durante la defecazione:
· la posizione assunta
· il lambimento della regione anale prima o dopo la defecazione stessa
Anche inappetenza, pica (ingestione di materiale non alimentare) e dimagramento possono completare il quadro dei sintomi gastro intestinali.
Strano ma vero, il cane con enteropatia cronica può manifestare una scadente condizione del mantello, caratterizzata da:
· prurito
· forfora
· pelo opaco che tende a cadere
In ultimo possono presentarsi sia l’ascite (accumulo di liquido in addome) che l’edema degli arti.
Le enteropatie croniche sono tutte uguali?
Le enteropatie croniche vengono classificate in base al protocollo terapeutico a cui rispondono: alcune enteropatie rispondono alla dieta, altre agli antibiotici, altre ancora agli immunosoppressori.
Quelle che purtroppo non rispondono a nessuna di queste terapie sono definite non responsive: le enteropatie proteino disperdenti, ad esempio, sono una sottoclasse delle enteropatie non responsive o responsive agli immunosoppressori.
Ci sono cani più colpiti di altri?
Tutti i cani possono essere affetti dalle enteropatie. Ci sono però delle razze, senza distinzione di sesso, che sembrano mostrare statisticamente una maggiore frequenza:
· Labrador retriver
· Golden retriver
· Pastore Tedesco
· Boxer
· West Highland White Terrier
· Weimaraner
· York shire terrier
· Border Collie
· Bouledogue francese
· Setter irlandese
· Bassotto tedesco
Quale iter diagnostico seguire?
L’iter diagnostico può essere spesso lungo e fuorviante. La diagnosi passa da una serie di step:
· la raccolta estremamente dettagliata dell’anamnesi, ossia della storia clinica del cane dall’insorgenza dei sintomi alla loro evoluzione;
· le terapie attuate ed i conseguenti risultati ottenuti
· l’attenta ed accurata visita clinica, che parta dal naso e termini alla coda
A seconda del sospetto clinico potranno essere richiesti ulteriori approfondimenti diagnostici:
· analisi del sangue
· analisi delle feci e delle urine
· diagnostica per immagini come l’ecografia o l’endoscopia
· eventuali prelievi bioptici da far analizzare a laboratori specializzati.
Fondamentale è l’esclusione di patologie extraintestinali che possono mimare in toto o in parte le patologie intestinali. Tra queste possiamo trovare:
· insufficienza renale cronica
· patologie pancreatiche
· patologie epatiche
· morbo di Addison
Solo alla fine dell’iter diagnostico si potrà dare un nome e un cognome all’enteropatia di cui è affetto il vostro cane e di conseguenza modulare la terapia migliore.
Che ruolo ha l’alimentazione?
Per agire nel modo migliore, le terapie dovranno essere sempre accompagnate da un’alimentazione ad hoc studiata da un medico veterinario nutrizionista.
Come dico sempre, l’alimentazione migliore è quella che il cane mangia, il proprietario riesce a somministrare correttamente ed il nutrizionista ha elaborato. Se uno dei tre attori stecca, tutti gli sforzi rischiano di essere vani.
Le enteropatie rispondenti alla dieta vedono l’alimentazione come unica terapia, unita o meno a specifici integratori che ne possono potenziare l’efficacia.
Nei pazienti affetti da enteropatie rispondenti agli antibiotici e agli immunosoppressori, nonché da enteropatie proteino-disperdenti, l’alimentazione coadiuva le terapie mediche. Il nutrizionista dovrà sapientemente trovare il giusto equilibrio tra proteine di alto valore biologico, acidi grassi a media catena ed un giusto rapporto tra fibra solubile ed insolubile. Fondamentali saranno le integrazioni di antiossidanti, prebiotici, probiotici, post biotici e nucleotidi.
Si può scegliere una dieta industriale?
Nei cani con enteropatie croniche si può optare per una dieta industriale: tra quelle proponibili, le più gettonate sono le cosiddette diete idrosilate, che riescono ad ingannare il sistema immunitario evitando quei fenomeni di risposta immunitaria alla base della sintomatologia gastroenterica.
Bisogna tenere presente che i cibi industriali dedicati alle patologie gastro intestinali sono tantissimi e sceglierne uno a caso può essere rischioso: un veterinario nutrizionista, alla luce della patologia riscontrata e della sua gravità, potrà analizzare approfonditamente l’etichetta, consigliando così un cibo invece che un altro rispetto al singolo cane affetto.
Alimentazione casalinga: la migliore scelta
La dieta casalinga è sicuramente la scelta migliore nei cani affetti da enteropatia cronica: pochi ingredienti sempre freschi, selezionati e bilanciati nel modo corretto permettono al nutrizionista di ristabilire la funzionalità gastro intestinale ed al cane di non rinunciare alla varietà ed all’ appetibilità dell’alimento.
Come un alchimista… Ecco come mi sento alle volte…
L’alchimia non è una semplice operazione chimica nel senso attuale del termine, quanto piuttosto un procedimento filosofico di trasformazione (Carl Gustav Jung)
Marco Blumetti
Veterinario consulente nutrizionale