Potrei dirvi che questo articolo parla dell’insufficienza pancreatica esocrina (EPI). Però preferisco dirvi che vi racconterò in che modo una visita nutrizionale come tante è diventata la sfida più impegnativa e gratificante dell’ultimo anno.
Vi racconto una storia…
Era il 26 ottobre 2022 ed in visita arrivano Alessia, Walter e il loro Blade, pastore tedesco grigione di due anni e mezzo.
Noto subito facce tese ed occhi tristi, ma si comincia con il loro racconto.
Qui devo fare una necessaria premessa…
Blade è arrivato da me con una diagnosi e una terapia in corso, ma qualcosa non stava funzionando.
Di solito, quando ho un paziente con una diagnosi che non ho fatto io e una terapia che non funziona, o è sbagliata la diagnosi, o è sbagliata la terapia. Un’idea l’avevo già, ma in questi casi il mio approccio è necessariamente quello che tutela al meglio la salute del cane.
Seguo quindi da zero il mio personale iter diagnostico, così da confermare o meno la diagnosi precedente. Se la diagnosi è confermata, sostituisco la terapia con una adeguata; se la diagnosi è differente, valuto la terapia giusta per quello specifico problema.
Ma torniamo a Blade ed a quella giornata di visita…
Blade è un cane vorace, instancabile, che defeca tre o quattro volte al giorno. Mi raccontano che è stato sottoposto sin dall’età di sei mesi a cicli continui di antibiotici e cambi alimentari più disparati, il tutto mentre il suo peso scendeva inesorabilmente.
Capisco subito che l’anamnesi sarà lunga e articolata… Teniamo occupato Blade con la sua pallina preferita e ci immergiamo in cataste di fogli.
Date, dosaggi di farmaci, esami vecchi (a volte vecchissimi), esami recenti, appunti di ogni sorta scarabocchiati negli angoli, evidenziazioni su valori importanti, come fossero la chiave per aprire una misteriosa cassaforte di nome Blade, che intanto rincorreva la sua pallina.
Credo sia passata almeno un’ora nella raccolta dell’anamnesi: non è semplice ricostruire due anni di esami, visite e terapie e tirarne fuori degli indizi sui quali iniziare la ricerca.
Dopo aver parlato “di” lui, era arrivato il momento di parlare “con” lui.
Con un balzo sgraziato, Blade sale sul tavolo…
Occhi vispi, denti eburnei, manto opaco e sfibrato: dove avrei dovuto trovare carne e muscoli, accarezzavo invece ossa e pelo. Riuscivo a palpare perfettamente ogni singolo organo addominale e il torace era un’enorme cassa di risonanza.
Avevo davanti un cane giovanissimo con una grande voglia di vivere ed energia da vendere.
Nessun segno clinico evidente, tranne un Body Condition Score di 2.5/9 ed un Muscle Condition Score che mostrava una severa perdita muscolare (e questo è il primo indizio: segnatevelo).
Riempio circa quattro provette di sangue ed eseguo esami completi: emocromo e biochimico, TLI, vitamina B12, vitamina B9 e cortisolo basale. Chiedo anche ad Alessia e Walter di portarmi nei giorni seguenti un campione di feci e di urine.
È il momento di studiare gli esami
L’emocromo ed il biochimico non mi danno molte informazioni: sono quelli che definisco esami noiosi (o forse dovrei ribattezzarli frustranti).
Analizzo le feci, un esame che non amo molto fare: ma se fai il nutrizionista e strizzi l’occhio alla gastroenterologia, sai bene quanto sia un esame fondamentale.
Le feci sono poco formate, maleodoranti, schiumose e con abbondanti sostanze grasse poco o per nulla digerite: in medicina è quella che si definisce steatorrea (secondo indizio utile, o forse dovrei dire terzo).
Aspetto l’esito degli esami volati in Germania qualche giorno prima, ma nel frattempo le chat con Alessia si fanno frequenti: ci teniamo informati a vicenda sull’andamento della situazione.
Una mattina di qualche giorno dopo arrivo in ambulatorio e sulla scrivania trovo una busta: viene dalla Germania e sono le analisi di Blade.
La apro come solo un giocatore di poker saprebbe fare: non vi nego che, quando leggo gli esiti, a volte le mie giornate cambiano andazzo in base al risultato. Leggo tutto d’un fiato: i valori del TLI e della vitamina B12 risultano più bassi del normale, mentre la concentrazione della vitamina B9 è più alta (terzo indizio, che poi è il quarto).
Il puzzle prende forma
Comincio a mettere i tasselli del puzzle al loro posto:
- Primo tassello: cane cachettico con BCS 2.5/9 e con MCS da severa perdita di massa muscolare
- Secondo tassello: steatorrea
- Terzo tassello: TLI, B12 e B9 alterati
- Infine, l’ultimo tassello (che in realtà dovrebbe essere il primo, al quale inizialmente non avevo dato molta importanza… Ed è un errore perché la predisposizione di razza per certe patologie è importante): Blade è un pastore tedesco.
Mi seggo, prendo il cellulare e, con non poca emozione, scrivo ad Alessia un acronimo di tre lettere: EPI.
La diagnosi è quella con la quale Blade era arrivato, la confermo. Adesso è ora di impostare una terapia che possa davvero aiutarlo, a differenza della precedente.
Ecco cosa affliggeva Blade
L’EPI è un acronimo, ed in medicina gli acronimi sono come la birra all’ Oktoberfest… A me non piacciono molto, perché rendono ai proprietari dei pets tutto ancor più incomprensibile di quanto non lo sia già.
L’EPI, insufficienza pancreatica esocrina, è una malattia che colpisce quella parte di pancreas deputato alla digestione dei grassi, delle proteine e degli amidi mediante la secrezione di enzimi come la lipasi, la tripsina e l’amilasi. Inoltre, secerne bicarbonati che servono a neutralizzare il chimo acido proveniente dallo stomaco.
È facile capire come un’insufficiente o assente produzione di tali enzimi possa causare mal digestione e, di conseguenza, cattivo assorbimento dei principi nutritivi con successivi stati carenziali e dimagrimento.
Andiamo agli esami, adesso…
Ho misurato la TLI (trypsin like immunoreactivity) che evidenzia, con un metodo immunologico detto “specie specifico” (perché esiste per cane e per gatto), la presenza di tripsina o precursori nel sangue: il riscontro di basse concentrazioni è compatibile con l’insufficienza pancreatica esocrina.
Vi ricordate che la vitamina B9 era alta?
Beh, è più alta perché la mancata produzione di bicarbonati prodotti normalmente dalle cellule del dotto pancreatico causa un’alterazione del microbiota intestinale, con sovra crescita di alcuni batteri (definita anche SIBO, perché gli acronimi in medicina ci piacciono molto… ).
Questi batteri producono vitamine che vengono assorbite dall’intestino ed entrano nel circolo sanguigno, per cui possono essere misurate tramite un test ematico.
Vi ricordate che la vitamina B12 era più bassa?
Tra le cose che fa il pancreas c’è anche la secrezione di un fattore intrinseco che consente l’assorbimento della vitamina b12 a livello intestinale.
Ora: che si fa per aiutare Blade, che nel frattempo ha atteso con pazienza una soluzione rincorrendo la sua pallina preferita?
È ora di “servire” la terapia.
Immaginiamo di fare un cocktail: prendiamo un’alimentazione iperdigeribile industriale o casalinga (dipende dai gusti), uniamo quegli gli enzimi che il nostro amato pancreas ha smesso di produrre in parte o in toto, integriamo la vitamina B12 ed arricchiamo il nostro microbiota con pre, pro e post biotici.
Shakero il tutto, servo tutti i giorni.
Condisco sempre con delle visite di controllo ogni 15 giorni, con periodici esami del sangue e con la parte più importante e gratificante del mio lavoro: parlare sempre con i proprietari senza perdere mai i contatti, così da modulare terapia ed alimentazione in base all’andamento.
E i risultati?
Guardate da voi…
In due mesi Blade ha recuperato 10 chili di peso, non ha più diarrea ed è sempre matto da legare!
E Alessia e Walter? I loro occhi non sono più tristi e le facce, beh… quelle dovreste vederle perché non credo di essere in grado di descriverle.
Aggiornamento marzo 2023
Non potevo non condividere questa meravigliosa foto di Blade oggi: ecco cosa possono fare insieme una corretta diagnosi ed una terapia adeguata!
Dott. Marco Blumetti
Veterinario consulente nutrizionale