l parassiti della bella stagione
Maggio porta con sé la bella stagione, il tepore, gli alberi in fiore… ma anche parassiti come pulci, zecche e flebotomi. Complici talvolta le carenti condizioni igieniche delle nostre città, questi ospiti indesiderati pullulano e si riproducono allegramente.
Si nutrono del sangue dei nostri pets veicolando pericolose malattie infettive che, se non diagnosticate in tempo, possono portare ad esiti spesso letali.
Cosa sono e come si riproducono le zecche?
Le zecche (come anche le pulci) sono degli artropodi, dal greco “che ha zampe articolate”. In realtà non solo le zampe, ma tutto il corpo di questi animali è formato da tanti segmenti che si articolano tra loro. Appartengono a questo gruppo insetti, ragni, crostacei, millepiedi e altri animali simili.
Le zecche, per divenire adulte e quindi riprodursi, necessitano di un ospite intermedio su cui salire, ancorarsi attraverso un complesso apparato buccale, fare il pasto di sangue e ridiscenderne. Questo strano sali e scendi dall’ospite permetterà loro di evolvere da larva a ninfa e da ninfa ad adulto.
Le zecche possono nutrirsi dell’ospite anche per diversi giorni. Difficili da notare prima del pasto in quanto misurano pochi millimetri, possono poi ingrossarsi come un fagiolo, rendendosi individuabili una volta fatto il pasto di sangue.
Quali problemi di salute comportano le zecche?
Le zecche possono trasmettere diverse malattie infettive. Una di queste è l’ehrlichiosi trasmessa dal morso della zecca comune del cane (Rhipicephalus sanguineus), i cui sintomi sono:
· febbre
· letargia
· anoressia
· apatia
· scolo oculo-congiuntivale
· ingrossamento dei linfonodi.
Oltre all’ehrlichiosi, le zecche sono responsabili anche dell’anaplasmosi trasmessa dalle zecche dei boschi (Ixodes ricinus), con i seguenti sintomi principali:
· febbre alta
· perdita dell’appetito
· letargia
· gonfiori articolari
· in alcuni casi, vomito e diarrea.
Sono entrambe due infezioni batteriche che causano quindi una sensazione di malessere generale.
Trasmessa anch’essa dalla zecca comune del cane, abbiamo la babesiosi (o piroplasmosi), una malattia protozoaria che può avere conseguenze anche fatali nei cani. Questo parassita invade i globuli rossi provocando una grave forma di anemia.
I sintomi più comuni sono:
· febbre
· debolezza
· sonnolenza
· mucose pallide ed itteriche.
Nella saliva della zecca può essere presente anche il batterio Borrelia, che può causare la malattia di Lyme negli esseri umani e negli animali domestici, con sintomi vaghi e non specifici che variano in intensità da animale ad animale. Uno dei primi sintomi osservati sugli animali affetti dalla malattia di Lyme è l’apparire giù di corda e mogi.
Altri sintomi includono una combinazione di questi segni:
· Febbre
· zoppia a uno o più arti
· inappetenza
· linfonodi ingrossati.
La malattia di Lyme può anche colpire i reni, il cuore e il sistema nervoso.
Quali problemi di salute comportano le pulci?
E le zanzare?
Per ultimo ma non come importanza c’è il flebotomo, ossia la “zanzara dal volo silenzioso”, responsabile con la sua puntura della trasmissione, sia al cane che all’uomo, di un protozoo Leishmania infantum, il tanto temuto agente eziologico della Leishmaniosi, una delle malattie del cane trasmesse da vettore più grave e con esito spesso letale.
La leishmaniosi può decorrere con sintomatologia grave o in forma quasi inapparente. Nel cane si manifesta per lo più in forma generalizzata, con i sintomi più comuni che sono:
· lesioni cutanee
· progressiva rarefazione del pelo (alopecia) con intensa desquamazione secca della pelle
· ulcere
· erosioni e assenza di prurito
· inappetenza e perdita di peso
· aumento delle dimensioni dei linfonodi
· perdita di sangue dalle narici
· lesioni oculari
· zoppia.
Come intervenire se il nostro animale ha le pulci o le zecche?
Se scopri delle zecche sulla cute del tuo cane o gatto puoi rimuoverle meccanicamente.
Nel caso delle zecche, esistono in commercio delle apposite pinzette per rimuovere la zecca nella sua interezza: è infatti importante prestare attenzione affinché la zecca non si spezzi, lasciando la testa attaccata al nostro animale. Se non siete pratici di tale manovra, è meglio lasciare che sia il veterinario a compiere questa operazione in sicurezza. Il veterinario, inoltre, indicherà a seconda del caso se effettuare e dopo quanto tempo delle indagini diagnostiche volte a scoprire se la zecca possa aver trasmesso una delle malattie di cui abbiamo parlato prima.
Se scorgi le pulci o semplicemente la cute del tuo cane o del tuo gatto appare tempestata di “polvere di caffè”, probabilmente c’è in atto o c’è stata un’infestazione di pulci.
Se riesci addirittura a vedere una pulce ad occhio nudo, è probabile che l’infestazione sul tuo animale sia piuttosto severa: le pulci si annidano molto bene tra il pelo e scorgerne una significa averne molte altre ben nascoste.
Calma e sangue freddo.
Non lavare l’animale e contatta il tuo medico veterinario di fiducia che saprà consigliarti un trattamento antiparassitario esterno ed interno.
Ovviamente è fondamentale una pulizia profonda della casa onde evitare possibili quanto indesiderate infestazioni casalinghe massive, insistendo soprattutto su tappeti, angoli bui e anfratti sotto e dietro i mobili, luoghi prediletti alle pulci per depositare le proprie uova. Si può utilizzare la classica scopa a vapore a cento gradi avendo cura di asciugare subito dopo, per non favorire l’ambiente umido nel caso qualche uovo sopravviva. Anche in questo caso, fatevi consigliare dal vostro veterinario di fiducia che saprà indicarvi il giusto approccio in base al vostro caso specifico.
Come proteggere cani e gatti da tutto ciò?
Ripetiamo come un mantra: “prevenire è meglio che curare”.
È assolutamente fondamentale l’uso di antiparassitari, meglio se con azione repellente.
Questi prodotti agiscono sulle zecche e sulle pulci adulte presenti tra il pelo: alcuni sono efficaci anche sulle larve di pulce presenti in casa e sono disponibili in più formulazioni per il trattamento topico. Possiamo trovare prodotti in gocce o collari, che hanno un’ottima efficacia antiparassitaria ed un’ottima repellenza.
Esistono poi dei presidi come le compresse antiparassitarie che vengono somministrate per bocca e, a differenza dei prodotti topici, raggiungono il sangue, ma non hanno effetto repellente.
Nel caso dei flebotomi, sono disponibili anche dei vaccini contro la leishmaniosi, che vanno tuttavia sempre abbinati ad un trattamento antiparassitario esterno effettuato con prodotti topici antiparassitari e repellenti.
Se il cane o gatto vivono in giardino, la raccomandazione è quella di curare il verde, di evitare il più possibile i cumuli di detriti e di svolgere periodicamente i trattamenti antiparassitari esterni.
È importante inoltre controllare sempre il cane dopo le passeggiate: ascelle, cosce, padiglioni auricolari, sotto la coda, sono i posti preferiti dove si annidano i parassiti.
E i gatti che vivono in casa? Sono protetti?
Tra i proprietari di felini domestici esistono spesso alcune radicate convinzioni che portano ad una sottostima dei rischi relativi alla salute del micio, portando i proprietari a non curarsi della prevenzione delle malattie da parassiti, quasi che i mici domestici ne siano immuni.
Purtroppo, così non è.
Per quanto lo stile di vita di un gatto influenzi molto il rischio di divenire preda dei parassiti, il rischio zero non esiste nemmeno per i gatti che vivono esclusivamente in appartamento.
Un gatto libero di muoversi all’esterno delle mura domestiche dovrà certamente essere coperto da antiparassitari specifici, ma anche i gatti domestici non devono essere trascurati sotto questo aspetto.
Soprattutto per quanto concerne le pulci, può accadere di essere noi stessi vettori di tali parassiti dall’esterno verso l’interno: le pulci possono arrivare in casa attaccandosi ai nostri vestiti se ci troviamo a contatto con un ambiente infestato, ma possiamo semplicemente portarne le uova in casa attraverso le suole delle scarpe. Tali uova, una volta schiuse e divenute pulci adulte, troveranno nel nostro micio sprovvisto di antiparassitario un perfetto e ignaro ospite. Per questa ragione è bene valutare con il veterinario l’uso di un antiparassitario periodico anche per i mici domestici.
Attenzione al fai da te: cani e gatti non sono uguali!
È assolutamente fondamentale che sia sempre il medico veterinario a consigliare il giusto antiparassitario per il vostro cane o gatto. Oltre al verificare le condizioni di salute del micio, scegliendo il giusto prodotto e la somministrazione migliore, è importante ricordarci che alcuni antiparassitari destinati ai cani sono tossici per i gatti: la permetrina, principio attivo utilizzato come antiparassitario per i cani, è invece estremamente tossica per i gatti ed è fondamentale fare molta attenzione a non prendere iniziative utilizzando un prodotto per cani su un gatto.
È compito del medico veterinario consigliare le soluzioni più adatte per i singoli animali e clienti: non esitate mai a chiedere il nostro parere per essere certi di fare la scelta giusta.
Marco Blumetti
Veterinario consulente nutrizionale